Proprio nel momento in cui sembrava stessimo uscendo, grazie soprattutto alla scienza e ai vaccini disponibili in tempi record, dalla pandemia mondiale che ha completamente stravolto il nostro modo di vivere, ci siamo svegliati con una guerra completamente inaspettata per i più, nella nostra Europa che pensavamo avesse conquistato la pace per sempre.
Quali sono le possibili soluzioni e quali conseguenze porteranno sull’economia, sui movimenti delle persone, persino sul cambiamento climatico?
Siamo davvero usciti dalla pandemia? E come? Possiamo semplicemente rimetterci i nostri vestiti di prima, chiudendo gli occhi sul fatto che il nostro corpo è cambiato? Possiamo costruire un’evoluzione positiva, più giusta, più prospera, più equa, partendo da questa trasformazione invece di pretendere di ignorarla?
E che ne è stato delle grandi sfide che fino a ieri erano centrali e oggi sembrano essere state fagocitate da due eventi tanto enormi, nelle proporzioni e nelle implicazioni? La coesione nazionale, il futuro dell’Unione Europea, la transizione verde e quella digitale, la crisi del lavoro e l’occupazione di qualità per i più giovani e per le donne: sono tutti temi ancora aperti.
Ci approcciamo a questa edizione della nostra Summer School con la consapevolezza che le soluzioni più efficaci le conosceremo solo “ex post” ma che, perché ciò avvenga, è questo il momento di imparare ed elaborare le giuste domande. Ragionare insieme a protagonisti delle istituzioni, del mondo accademico, della comunicazione e del settore privato per analizzare le trasformazioni in corso, individuare gli snodi critici, provare a immaginare di guidare il cambiamento senza subirlo in maniera passiva.
Negli ultimi due anni, davanti ai nostri occhi il futuro è cambiato. Il futuro, che è inafferrabile per definizione e che invece ci eravamo illusi di poter prevedere: l’espansione inarrestabile della globalizzazione, la vittoria ineludibile delle democrazie liberali, il necessario mantenimento di relazioni di pace tra super potenze dotate di armi di distruzione di massa. Il futuro, un tema che pensavamo di aver scritto con un certo margine di sicurezza, ammettendo giusto il possibile verificarsi di piccole e non rilevanti variazioni.
Il futuro, invece, cambia e ci cambia. Ogni giorno, verso direzioni che per certi versi ci è impossibile anche solo intuire, oggi. I puntini, diceva qualcuno, possono essere connessi solamente guardando backwards. Ex post, verso il futuro